Nel luglio del 1992, durante la fase più calda
di “tangentopoli”, nel merito così si esprimeva il filosofo Lucio Colletti:
“Non è la corruzione pura e semplice, fenomeno endemico in tutti i sistemi
politici del mondo, la vera essenza del dramma, ma la corruzione intrecciata
con l’irresponsabilità politica. Per esecrabili che siano, le tangenti
rappresentano poco o nulla di fronte allo scempio del Paese ed al saccheggio
sistematico delle risorse dello Stato che la Classe Politica ha
compiuto e continua a compiere in anni di clientelismo irresponsabile, di
demagogia populista e di finanza furfantesca.”
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