martedì 8 marzo 2016

IMMANUEL KANT

Il pensiero filosofico di Immanuel Kant, massimo rappresentante dell’illuminismo tedesco, è fondato sulle capacità della conoscenza, ma anche sui limiti della stessa, ed è ancora oggi, il più valido sostegno per comprendere la realtà.
La sua dottrina si presenta sia come punto di partenza per le varie correnti della filosofia moderna, sia come confluenza del pensiero classico. Kant, tra i vari esiti, ci ha lasciato in eredità quella che viene definita la sua rivoluzione copernicana: la filosofia, la scienza e la morale sono opera dell’uomo, opera della sua ragione derivante dalla sintesi tra l’esperienza empirica con la conoscenza sensibile universale (innata).
Kant, inoltre, ci ha insegnato a ricercare le leggi del corretto vivere all’interno del nostro stesso ragionamento, l’uomo si dà le proprie leggi, sa che deve seguirle in quanto giusto e misurato esercizio della sua libertà senza far ricorso alle certezze della religione o dell’ideologia. In buona sostanza la filosofia kantiana, che ha messo la mente dell’uomo al centro di tutte le nostre intuizioni, invita a capire il mondo anziché volerlo cambiare.
Dopo Kant sono venuti L’hegeliana “astuzia della ragione”, il disprezzo per l’etica di Marx, il superuomo di Nietzsche, fino al relativismo culturale di Husserl e Heidegger: fatali sirene che hanno incantato molto e molti.
Di Kant, che muoveva dalle conquiste della scienza e dell’etica, resta una frase che sintetizza efficacemente il suo pensiero: “Due cose riempiono il mio animo di ammirazione, il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”.