Il bridge è una palestra di esercitazione
mentale; richiede logica e razionalità, capacità di analisi e di sintesi,
deduzione e creatività, oltre all’osservanza e al rispetto delle regole: un
vero e proprio “sport della mente”.
Negli
ultimi anni questo bel gioco ha avuto una notevole diffusione perdendo quel
carattere elitario e un po’ snob che gli era stato attribuito.
Come in qualsiasi altra attività, anche nel bridge
si possono avere approcci diversi: tanti giocatori lo considerano un intelligente
passatempo (che comunque richiede un certo impegno); più raramente troviamo chi
trasforma il divertimento in passione al punto di dedicargli tutto il tempo
possibile per raggiungere risultati da veri giocatori agonistici.
Due criteri molto diversi con una cosa in
comune: l’opportunità di mantenere e allargare il giro dei rapporti sociali che
aiutano a mettere in contatto il giocatore con diversi tipi di comportamenti.
Il gioco, specialmente quando è competitivo, esalta i caratteri delle persone: esercitando
una sorta di antropologia in sedicesimo, anche il bridge aiuta a capire il mondo.