domenica 17 giugno 2012

BRIDGE.


 Il bridge è una palestra di esercitazione mentale; richiede logica e razionalità, capacità di analisi e di sintesi, deduzione e creatività, oltre all’osservanza e al rispetto delle regole: un vero e proprio “sport della mente”.
Negli ultimi anni questo bel gioco ha avuto una notevole diffusione perdendo quel carattere elitario e un po’ snob che gli era stato attribuito.
 Come in qualsiasi altra attività, anche nel bridge si possono avere approcci diversi: tanti giocatori lo considerano un intelligente passatempo (che comunque richiede un certo impegno); più raramente troviamo chi trasforma il divertimento in passione al punto di dedicargli tutto il tempo possibile per raggiungere risultati da veri giocatori agonistici.
 Due criteri molto diversi con una cosa in comune: l’opportunità di mantenere e allargare il giro dei rapporti sociali che aiutano a mettere in contatto il giocatore con diversi tipi di comportamenti. Il gioco, specialmente quando è competitivo, esalta i caratteri delle persone: esercitando una sorta di antropologia in sedicesimo, anche il bridge aiuta a  capire il mondo.

martedì 5 giugno 2012

LA FAMIGLIA.

L’uomo ha “inventato” la famiglia sostanzialmente per trasmettere beni, nozioni, tradizioni, responsabilità, valori, affetti: un primo nucleo di società incentrato sul reciproco sostegno.  Di generazione in generazione il passaggio di questa cultura  è sempre stato centrale.
Oggi, rompendo con una collaudata consuetudine, noi intendiamo la famiglia prevalentemente come luogo di sentimenti e, quando questi non ci soddisfano più, cerchiamo di sottrarci alle nostre responsabilità. Naturalmente questo comporta una serie di conflitti e di ricatti, dai quali si esce solo con traumi drammatici.
Sembra che non si riesca più a costruire legami che abbiano un significato: siamo passati dalla famiglia “progetto” alla famiglia “emozione”.