Dopo
l’Unità d’Italia le classi dirigenti al potere, tutte di formazione laica,
puntarono, per forgiare una coscienza nazionale e senza dimenticare il
conflitto con la Chiesa cattolica, sulla scuola pubblica. Oggi, questa scuola, pur avendo avuto nel suo
passato punte di eccellenza, si ritrova ad essere, come altre istituzioni
statali, una struttura che serve più agli addetti che agli utenti, anche a causa di
un sindacalismo corporativo che non ha mai permesso selezioni degli insegnanti
e avanzamenti in carriera sulla base dei meriti. Inevitabilmente, da questa
scuola, non possono che uscire studenti malamente preparati. Che fare?
Mantenere la scuola prevalentemente pubblica, o, al contrario, aprire
questo settore alla concorrenza, offrendo più scuole private, peraltro già accreditate con una legge del 2000 (scuole
paritarie) sostenute con un contributo economico da parte dello Stato. La sola
scuola materna, frequentata da quasi il
45% dei bambini, per lo Stato è pure un
affare: dai 6.500 euro l’anno di costo nella scuola pubblica, ai 425 euro
l’anno che viene riconosciuto alle scuole paritarie. Detto questo non va certo dimenticata la
libertà di scelta della scuola come fondamentale diritto di cittadinanza indipendentemente dalla religione, dall’etnia
e dal genere. Ricordiamo che questo diritto e sancito non solo dalla nostra
Costituzione ma pure dal Parlamento Europeo.
domenica 26 maggio 2013
giovedì 16 maggio 2013
IPSE DIXIT- U.ECO
La Bibbia. E’ tutto azione e
c’è tutto quello che il lettore di oggi chiede a un libro di evasione: sesso
(moltissimo), con adulteri, sodomia, omicidi, incesti, guerre, massacri, e così
via.
L’episodio di Sodoma e Gomorra
con i travestiti che vogliono farsi i due angeli è rabelasiano; le storie di
Noè sono del puro Salgari, la fuga in Egitto è una storia che andrà a finire
presto o tardi sugli schermi…Insomma un vero romanzo fiume, ben costruito, che
non risparmia colpi di scena, pieno di immaginazione, con quel tanto di
messianico che piace, senza andare nel tragico.
Umberto Eco- Diario minimo
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