giovedì 11 aprile 2013

CRISI TRA POTERI IN ITALIA.

Ad oggi non risulta superata la crisi politica apertasi nei primi anni’90 a seguito dell’azione, portata avanti dalla magistratura, nota come “Mani pulite”.  Se è vero, come è vero, che le democrazie occidentali si basano sulla separazione e all’indipendenza dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario come  già teorizzato da Montesquieu nella sua opera “Lo spirito delle leggi”),  l’Italia  al momento non sembra rispettare queste condizioni.
Già nel 1993 durante l’offensiva di Mani pulite,  il parlamento, colto da una sorte di sindrome di Stoccolma, riformò l’art.68 (immunità parlamentare), creando di fatto un disequilibrio tra potere legislativo e potere giudiziario. Con la Bicamerale (1997/98) si tentò di dar vita ad una riforma costituzionale che favorisse un ritorno ad una normale dialettica tra Poteri, che purtroppo non ebbe esito.
Sono quasi venti anni che assistiamo ad  un braccio di ferro tra governi, soprattutto di centrodestra e magistratura che  diventa di giorno in giorno sempre più aspro (ma anche certi settori del centrosinistra cominciano a rendersi conto che la situazione non è più sostenibile).
Se vogliamo fermare questa deriva pericolosa è urgente e doveroso che vengano proposte delle serie riforme concordate da tutte le forze politiche, che riportino nelle nostre istituzioni regole certe indispensabili per un naturale gioco democratico.

 

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